La scelta dell’epidurale
Purtroppo, quella che dovrebbe essere una vera e propria scelta, diventa il più delle volta una condizione dettata dalle situazioni che si verificano. Infatti è risaputo che la maggior parte delle donne partorisce nella versione classica, ovvero con il parto vaginale e solo in alcuni casi, i medici optano per il parto cesareo.
Ma in realtà i modi di partorire sono diversi ed è bene che ogni donna abbia il più alto margine di scelta e di conoscenza in merito a ciò. Per prima cosa diciamo che scegliere come partorire, dipende un po’ anche dalla cultura, in senso di tradizioni a cui è legata la persona; pertanto sono poche le donne che sceglierebbero un modo diverso di partorire che non sia quello tradizionale.
Ma oggi, è possibile per esempio avvalersi del parto indolore e quindi mantenere la tradizionale forma di parto vaginale, pur evitando le dolorose fitte del travaglio e delle contrazioni.
Ma cosa si intende per parto indolore? Parliamo di epidurale, ovvero di una forma di analgesia che va ad incidere esclusivamente sul dolore provocato dalle contrazioni e dal travaglio, ma che non “addormenta” il resto del corpo. La donna che sceglie di partorire con l’epidurale, avrà la libertà di continuare a spingere, pur non avvertendo nessuna fitta dolorosa. C’è da dire che non avvertendo le contrazioni, anche la collaborazione a spingere, diminuisce. Tuttavia, chi ha utilizzato questo metodo, riferisce di esserne soddisfatta, soprattutto in termini di stress e stanchezza post-parto.
La scelta del parto in acqua
Oltre al parto con l’ausilio dell’epidurale, esistono altri metodi efficaci per scegliere come partorire, per esempio il parto in acqua, che negli ultimi anni si sta diffondendo molto fra le partorienti. I benefici legati a questo metodo risalgono alla possibilità di utilizzare l’acqua come ambiente sicuro per favorire una nascita più dolce. Attualmente sono molti i centri in Italia, che permettono di partorire in acqua.
Pur essendo una tecnica sperimentata in Unione Sovietica negli anni settanta ed arrivata in Europa occidentale intorno agli anni ottanta, solo negli ultimi decenni si è veramente diffusa nel nostro paese. Infatti, dopo numerosi e studi si è dimostrato che il parto in acqua non solo non ha nessun pericolo per la vita del bambino, in quanto un bimbo sano, nel periodo perinatale è dotato del “Riflesso d’apnea” che si attiva bloccando l’atto respiratorio se a contatto con l’acqua. Quindi il neonato non rischia di annegare nella vasca.
Tuttavia, ciò non è valido per i bambini nati prematuri, a cui madri non è consigliato il parto in acqua. Ma oltre a non avere pericoli, il parto il acqua è sicuramente meno doloroso per la madre, riducendo i tempi del travaglio e il numero di episiotomie, ovvero l’incisione del perineo.
Nello scegliere come partorire, sicuramente il parto in acqua è quello più naturale e vantaggioso possibile. Infatti la donna, immersa nell’acqua calda, ottiene un maggior rilassamento del perineo e una riduzione delle contrazioni muscolari che provocano il classico “dolore”. Nell’insieme le donne che scelgono questo metodo, affermano di aver vissuto il parto in maniera più gratificante e di aver sofferto di meno, grazie alla maggiore produzione di endorfine generate dall’effetto dell’acqua calda.
Poter scegliere le diverse posizione del parto
Ma nello scegliere come partorire sono incluse anche tutte quelle posizioni del parto che normalmente esulano dal partorire in maniera classica, ovvero sdraiate sul un lettino. In realtà la scelta consiste anche in questo.
Una donna, durante il travaglio e poi all’atto del parto, deve essere messa in condizione di assumere la posizione ad essa più favorevole, di decidere se farsi somministrare o meno l’epidurale, di entrar o uscire dalla vasca ogni volta che vuole, di camminare o restare accovacciata, di optare per un cesareo oppure no (tranne i casi necessari). Il parto è un momento unico ed irripetibile, ed ogni mamma deve essere libera di scegliere come partorire, senza interferenze.