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L’apparato cardiovascolare comprende cuore, vene, arterie e capillari. Il cuore è il primo organo che si forma nell’individuo e l’ultimo a terminare la sue funzioni. Oltre ad essere la componente più importante dell’intero sistema cardiocircolatorio, il cuore è anche il muscolo più efficiente del corpo. Pensate che è capace di battere da 60 a 90 volte al minuto! Si trova nella cavità toracica, davanti alla colonna vertebrale e dietro allo sterno, sopra il diaframma, occupando precisamente lo spazio compreso tra i due polmoni.

La sua funzione principale è di pompare il sangue all’interno del sistema vascolare. Potremmo paragonarlo ad una doppia pompa: la prima, che coincide con il lato destro del cuore, riceve il sangue scuro, color rosso mattone, che ritorna dal corpo dopo aver distribuito ossigeno ai tessuti e lo pompa nel polmone, dove si ossigena liberandosi dall’anidride carbonica. Così facendo, torna ad assumere il suo colore rosso brillante. La seconda “pompa” , che tocca invece il lato sinistro, spinge il sangue attraverso l’aorta nella arterie minori, che poi provvedono a distribuirlo in tutto l’organismo.

E’ come se ci fossero “due cuori” legati uno all’altro, ma distinti dal punto di vista funzionale: il cuore destro (venoso), e quello sinistro (arterioso). Il cuore si trova al centro dei due sistemi circolatori, è collegato a quello respiratorio tramite la piccola circolazione, e a tutti gli altri distretti del corpo tramite la grande circolazione. Per quanto riguarda la forma, il cuore somiglia ad un tronco di cono appiattito con la base rivolta a destra in avanti, e l’apice avanti a sinistra verso il basso. Il volume cambia a seconda del sesso e dell’età delle persone, negli uomini è meno voluminoso e pesa circa tre ettogrammi.

Anatomicamente, il cuore risulta diviso in due metà, destra e sinistra, e quattro cavità: atrio e ventricolo destri, atrio e ventricolo sinistri, divisi tra loro da una parete divisoria chiamata “setto”. La contrazione ritmica (sistole e diastole) del muscolo cardiaco ha origine e si propaga in un sistema neurofibrillare specializzato. Al cuore si è sempre attribuito, fin dall’antichità, un forte valore simbolico, poiché è considerato la sede naturale di ogni emozione e reazione psichica. Non è certo una semplice pompa meccanica, ma un organo molto più complesso che risente del nostro modo di vivere la vita e le emozioni.

Prevenzione malattie cardiovascolari: le cure naturali

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di decesso nel nostro Paese, e sono spaventosamente in aumento in tutti i Paesi occidentali. Partendo dal presupposto che oggi la nostra società costringe le persone a vivere a ritmi molto al di sopra di quelli “naturali”, che allontanano da se stessi e dalla percezione del proprio corpo, diventa sempre più difficile dare risalto e valore alla parte più profonda di noi, ai desideri, ai sentimenti, alle emozioni che realmente proviamo. Per questo gli esperti, analizzando i principali disturbi cardiaci, hanno ritenuto importante sottolineare, insieme agli aspetti puramente fisiologici, anche quelli di tipo psicosomatico, che incidono parecchio nello sviluppo di queste patologie. E’ proprio su questi che bisogna intervenire, in un’ottica completa di prevenzione.

Tra i principali fattori di rischio ci sono lo stress e l’eccessivo lavoro, ma si è osservato che ciò che fa ammalare non è solo il sovraccarico di lavoro in quanto tale, quanto piuttosto svolgerlo senza passione, senza entusiasmo, senza “cuore”, appunto. Questo organo ha, per sua natura, desiderio di tenerezza e gioia, ma viene continuamente ostacolato dalla rigidità, dalla paura di lasciarsi andare, dalla collera. La negazione dei freni inibitori, la vergogna, il voler vivere sempre attaccati al proprio ruolo sociale sono altri fattori di rischio. Tutti questi sentimenti, protratti nel tempo, rischiano di indebolire e far ammalare il cuore. Una caratteristica che accomuna le persone che soffrono di malattie cardiache è la loro difficoltà, o impossibilità, di sperimentare il pianto. Cedere alle lacrime, lasciare che la tristezza fluisca nel corpo rappresentano due elementi indispensabili per la salute e la salvaguardia del cuore. Molte persone si creano una corazza sforzandosi di essere sempre forti e all’altezza della situazione, e questo provoca una rigidità nel petto, come se si volesse difendere il cuore dagli attacchi esterni e dal dolore.

Identikit del potenziale cardiopatico

Ci sono individui che manifestano una maggiore predisposizione alle patologie cardiache. Il potenziale cardiopatico è una persona che vive continuamente il conflitto tra la possibilità di esprimere liberamente le proprie emozioni e l’impossibilità di farlo. Le persone con maggiori possibilità di essere colpite da una malattia cardiaca sono in genere ambiziose, tese a raggiungere traguardi elevati sia a livello economico che sociale, impegnate in compiti di alta responsabilità, lavoratori indefessi che non si concedono neppure un giorno di vacanza, molto competitivi, perfezionisti, puntualissimi, ordinati e controllati in ogni loro comportamento. Si tratta di persone alla continua ricerca di mete sempre più elevate, che in realtà nascondono una profonda incertezza sulle proprie capacità. Per questo è facile che manifestino rabbia o aggressività, e che tendano a reagire ad ogni minima provocazione.

L’ansia accompagna spesso i pensieri e i gesti di tali individui. La vita legata al senso di colpa, alla vergogna, alla gelosia, all’invidia, concorrono a delineare l’identikit del potenziale malato di cuore. La sensazione di insicurezza e scarsa autostima che queste persone provano possono provocare reazioni anche esagerate. Nel perseguire i loro obiettivi spesso si trovano a lottare contro due “nemici”: il tempo e gli altri. Questi ultimi vengono per lo più considerati come rivali. Inoltre hanno la costante sensazione che il tempo non sia mai sufficiente e nutrono sentimenti di rabbia e animosità verso il prossimo. Il soggetto potenzialmente cardiopatico mangia con eccessiva rapidità, cammina velocemente, è estremamente puntuale e concreto, preferisce arrivare in anticipo ad un appuntamento piuttosto che ritardare, si spazientisce subito e odia le attese, parla velocemente, ed ha sempre la postura ed il viso contratti e tesi.

Prevenzione malattie cardiovascolari: principali patologie del cuore

Di ogni singola patologia cardiaca è possibile fare una lettura “simbolica”, per capire qual è il suo significato più profondo.
aritmia

avviene tutte le volte in cui si verifica un’alterazione più o meno accentuata nel ritmo del cuore. Tali modificazioni del battito cardiaco possono essere più o meno gravi, come le extrasistole striali e ventricolari, fino ad arrivare a forme più preoccupanti. L’aritmia corrisponde all’introduzione di una nuova pulsione, diversa da quella normale, che può essere episodica e passeggera oppure prendere il sopravvento sul ritmo precedente. L’aritmia si manifesta con un senso di disagio nel torace, con un battito mancante o come un “tuffo al cuore”. E’ come se il cuore, tramite questa irregolarità, voglia farsi sentire, introducendo una nuova pulsazione. Le persone che soffrono di questo disturbo per lo più vivono una vita scontata e regolare, segnata da obblighi rigidi che non lasciano alcuno spazio all’improvvisazione e alla trasgressione. Se si verificano episodi di questo tipo, cercate di spezzare la routine quotidiana con qualche attività inconsueta, prendetevi un giorno di vacanza o fatevi un regalo. Spalancate la porta alle novità: nuove amicizie, letture diverse dal solito, luoghi e sapori nuovi, abbigliamento inusuale.

Tachicardia
è una forma di alterazione della frequenza cardiaca, che di norma è di circa 70 battiti al minuto. Aumenti o riduzioni di tale frequenza possono avvenire sia fisiologicamente che in conseguenza di una patologia. Le cause naturali alla base di questo disturbo possono essere una forte emozione o lo sforzo fisico eccessivo. Le cause patologiche possono essere l’uso di sostanze eccitanti, l’anemia, la febbre. I sintomi della tachicardia sono noti a tutti: i battiti aumentano all’impazzata, e si ha la sensazione di avere il cuore in gola. In genere, i soggetti che accusano questo problema vivono ad un ritmo assai intenso. Si tratta di persone che fanno più cose allo stesso tempo, accelerando al massimo i propri ritmi, al punto che il cuore non riesce a stare al loro passo. Alla base spesso vi è l’incapacità di stare fermi per stare soli con se stessi. Per evitare gli episodi di tachicardia è necessario riportare la vita a ritmi più naturali, rallentando tutte le attività quotidiane, come mangiare o anche ascoltare musica.

Bradicardia
si manifesta quando il ritmo cardiaco scende al di sotto delle 60 pulsazioni al minuto. Se non vi sono cause patologiche alla base, questo disturbo può essere collegato alla depressione, ad un calo dell’energia vitale, ad apatia nei riguardi degli affetti in generale. La causa naturale può essere un intenso attività fisica, come nel cuore di un atleta. Le cause patologiche possono risiedere in disturbi elettrolitici o depressivi. Con la bradicardia, insieme al numero dei battiti, viene rallentata anche la circolazione delle emozioni. Chi soffre di questo problema teme di vivere la vita in modo intenso e passionale, e quindi assume verso tutto e tutti un certo distacco, privilegiando le abitudini e le consuetudini. Invece non è assolutamente vero che vivere le emozioni con intensità sia dannoso, anzi! E’ necessario vivacizzare continuamente le proprie energie, frequentando posti e persone interessanti e curiose, oppure dedicarsi ad attività piacevoli per la mente ed il corpo.

Cardiopatia ischemica

Con il termine “cardiopatia ischemica” si intendono varie manifestazioni cliniche, ossia:

  • 1) scompenso cardiaco
  • 2) cardiopatia ischemica vera e propria
  • 3) angina pectoris
  • 4) infarto del miocardio

Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, è determinato dal fatto che il miocardio non svolge la funzione di pompa in maniera sufficiente, nella normalità. In questo caso si verifica un ingrossamento del miocardio e conseguenti difficoltà di respirazione (per es. l’affanno). Spesso la causa è che il cuore è troppo pieno di sangue e quindi fa uno sforzo eccessivo per spingerlo fuori. In genere chi soffre di questo disturbo tende a tenersi tutto dentro, senza mai sfogarsi, dando troppo peso a tutto quello che gli succede. Il cuore ad un certo punto finisce per cedere, e l’affanno è la prova del fardello troppo pesante che non riesce più a portare. Le cardiopatie ischemiche sono provocate dalla riduzione del flusso ematico coronarico, che può essere sia parziale che totale. Le manifestazioni più eclatanti sono l’angina pectoris e l’infarto del miocardio.

L’angina pectoris è causata da uno spasmo improvviso e limitato nel tempo, in genere dura pochi minuti, di un vaso del circolo coronarico. Si manifesta con un dolore acuto che può irradiarsi al collo, al braccio sinistro, alla regione sottomandibolare. Il dolore, seppure breve, è violento, oppressivo, come se ci si trovasse stretti in una morsa. Molto spesso l’angina viene scambiata per una crisi di angoscia, perché manifesta gli stessi sintomi fisici. L’attacco di angina, a voler andare a fondo, potrebbe significare un blocco di energia emotiva che dovrebbe fluire liberamente, un improvviso irrigidimento a livello emozionale. Nei soggetti colpiti da angina si verifica spesso l’alternanza tra affettività intensa e freddezza emotiva. Pertanto il flusso emotivo, che dovrebbe essere ininterrotto, procede a singhiozzo.

Nell’infarto, invece, a livello fisico avviene questo: si verifica un’occlusione acuta, non reversibile, di un vaso coronarico che determina un danno cellulare irreversibile, a differenza dell’angina. La zona del miocardio colpita dall’infarto perde la sua funzione vitale, e questo può avere serie ripercussioni su tutta la funzionalità cardiaca. Con l’infarto è come se l’intero centro emozionale si inaridisse e morisse. L’infartuato è un soggetto che trattiene i sentimenti e le emozioni perché ritiene che non sia conveniente esprimerli. Non è casuale che l’infarto sia una delle patologie più diffuse oggi, in una società in cui si da sempre più peso alla realizzazione economica e al successo, a discapito della vera dimensione individuale e dei sentimenti. A seguito di un infarto il paziente può essere ricoverato nel reparto di rianimazione e comunque deve seguire un programma preciso di riabilitazione. La “rianimazione”, però, non deve essere solo fisico-organica, ma anche psichica. E’ indispensabile che il soggetto impari a vivere in un altro modo, più vicino al suo reale modo di essere.

Stenosi e insufficienza
Ci sono poi patologie specifiche che colpiscono le valvole intracardiache, in prevalenza mitrale e aortica. Queste sono: la stenosi e l’insufficienza. Nella stenosi vi è un’ostruzione, più o meno grave, del flusso di sangue che passa per la valvola. Il risultato, dal punto di vista fisico, è una riduzione del flusso a valle e un aumento della pressione nella zona a monte che, a lungo andare, si scompensa. In caso di stenosi il soggetto non riesce ad aprirsi, tende piuttosto a restare chiuso in se stesso e a interiorizzare le proprie emozioni. Queste, sottoposte a pressione, potrebbero giungere ad una vera e propria “esplosione”. Nell’insufficienza il sangue compie un percorso inverso attraverso la valvola, che non riesce a contenerlo in maniera adeguata. Ci troviamo di fronte a persone che, dal punto di vista emotivo, vivono nei ricordi e nel rimpianto, ancorati al passato ed incapaci di vivere le emozioni presenti.

Pericardite
è l’infiammazione della membrana sierosa che avvolge il cuore. L’origine può essere virale o idiopatica, oppure derivante da traumi, infezioni, neoplasie, terapia radiante, ecc. In genere questo problema è una complicanza dell’infarto, ed è molto raro che si presenti in maniera spontanea. Il pericardio, a livello simbolico, può essere considerato la “corazza-armatura” che protegge il cuore dagli agenti esterni. Il soggetto che soffre di tale patologia è eccessivamente sensibile nei confronti delle emozioni e dei sentimenti che prova. Proprio per questa su sensibilità, preferisce costruirsi una gabbia dietro la quale nascondersi per non soffrire.

Prevenzione e cura naturale delle malattie cardiovascolari
I principali disturbi a carico dell’apparato cardio-circolatorio hanno radici profonde nel nostro modo di essere, di affrontare la vita, di scandire le ore della nostra giornata. Per prevenire patologie e disturbi al cuore dovremmo cominciare ad apportare piccoli o grandi cambiamenti nelle nostre abitudini, imparando a vivere le emozioni e non a dominarle o reprimerle. Questo ci consentirà si raggiungere uno stato di salute e benessere sia fisico che mentale. Quindi la prima cosa da fare è diventare consapevoli che qualcosa non va e provare a cambiare abitudini, dando un taglio a quelle situazioni o ambienti che possono causare disagio emotivo. In secondo luogo, bisogna prestare attenzione a ciò che si mangia.

E’ consigliabile scegliere alimenti naturali senza ricorrere a diete stressanti. Solo in questo modo si fornisce all’organismo il giusto apporto senza sovraccaricarlo. Con i ritmi di vita incalzanti che la società ci impone molti sono diventati “soggetti a rischio”, avendo perso il contatto con la propria dimensione naturale e le abitudini di vita di una volta. Per seguire il proprio istinto anche a tavola e, nello stesso tempo, escludere i principali fattori alimentari a rischio, è consigliabile seguire alcune semplici regole di base:

  • 1) Cercare di adattare quantità e qualità di cibo alle condizioni in cui si vive, al tipo di vita che si conduce, all’ambiente circostante;
  • 2) Cibarsi esclusivamente di cibi freschi, meglio se provenienti da agricoltura biologica;
  • 3) Variare il più possibile l’alimentazione, e consumare quotidianamente verdura e frutta di stagione;
  • 4) Non eccedere nel consumo di proteine animali e integrarle con quelle derivanti dalla soia e i legumi;
  • 5) Limitare al massimo l’uso di grassi animali e grassi cotti (come le fritture), i condimenti troppo ricchi, sughi densi;
  • 6) Ridurre l’assunzione di sale, che favorisce l’aumento della pressione arteriosa (altro fattore di rischio delle malattie cardiovascolari);
  • 7) Mangiare solo quando si ha fame e non perché arriva l’ora prestabilita. Ognuno di noi deve ascoltare e assecondare il suo personale appetito.

In caso di cardiopatia, ci sono alcune vitamine in particolare che svolgono una funzione preventiva molto efficace. Le più importanti sono: il complesso vitaminico B, la vitamina E, la vitamina C. Anche i sali minerali svolgono un ruolo molto importante nella prevenzione delle cardiopatie, soprattutto se associate alle vitamine C ed E. Per la salute del cuore sono ottimi il cromo, il rame e il selenio.

Idroterapia

Avreste mai immaginato che per calmare la tachicardia è utile battere ritmicamente e con forza i piedi nell’acqua? L’acqua è un elemento naturale importante per la vita e la salute di ognuno di noi. Docce, bagni, spugnature, idromassaggi sono utilissimi per ristabilire il funzionamento corretto delle principali attività dell’organismo e per riportare in equilibrio il ritmo del cuore. Tutte le applicazione idroterapiche vanno eseguite a digiuno, assicurandosi che il corpo sia abbastanza caldo. In caso contrario, per riscaldarlo sarà sufficiente una breve ed energica frizione completa.

Uno dei principi alla base dell’idroterapia è quello della differenza termica. Specificamente, il caldo umido è indicato per sciogliere gli stati spastici, lenendo il dolore, mentre l’acqua fredda è ottima per far affluire più sangue e innalzare così la temperatura, stimolando anche i centri nervosi. Le funzioni dell’acqua sono essenzialmente disintossicanti e rinvigorenti. In particolare, per i cardiopatici le spugnature sono parecchio efficaci, in quanto riattivano la circolazione. Si eseguono utilizzando una spugna non troppo morbida o un asciugamano di spugna ruvida. La si immerge in acqua fredda, si strizza, e poi la si passa sulla parte interessata con movimenti decisi ma non troppo forti, a grandi cerchi, per circa due minuti. Si può aggiungere anche un po’ di aceto di mele per purificare la pelle tendenzialmente grassa.

Anche la doccia è un potente stimolante e attivante della circolazione, soprattutto se il getto viene direzionato verso i polmoni ed il cuore. Le docce possono essere fredde (da fare solo quando il corpo è ben caldo), alternate e calde.

Anche l’idrodeambulazione, ossia la camminata in acqua, è una tecnica che aiuta a prevenire le malattie circolatorie e da raffreddamento, in quanto toglie la stanchezza e restituisce vigore ed energia a tutto il corpo. Per migliorare l’attività cardiaca in generale si può ricorrere ad un bagno parziale e appena tiepido alle braccia.

La spugnatura parziale e fredda apporta benefici immediati, mentre una doccia di 32-35 gradi ha la capacità di rallentare il battito cardiaco e di rinvigorirlo. Per riattivare la circolazione e proteggere il cuore è molto indicata anche l’agopressione, una disciplina tradizionale della medicina cinese che induce effetti benefici sugli organi eseguendo semplici pressioni su alcune zone specifiche del corpo. I disturbi cardiaci possono essere prevenuti o attenuati massaggiando i “punti giusti”. Per i disturbi attinenti il cuore, è consigliabile ed efficace il massaggio al piede.

Fitoterapia

Per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, ci viene incontro anche la fitoterapia. Anche per le cardiopatie la natura ci ha provvisto di una serie di rimedi di origine vegetale.

L’achillea è tra le più importanti piante medicinali conosciute dall’uomo. E’ adatta in caso di tachicardia, angina pectoris, stasi venosa e ipertensione. Può essere utilizzata in infusione.

Il biancospino ha benefici effetti sul cuore e l’intero sistema cardiocircolatorio, ed è particolarmente adatto a chi soffre di arteriosclerosi, nervosismo accentuato, insonnia, ipertensione. Può essere preso come infuso di fiori, di bacche, ed anche in associazione ad altre erbe.

La cardiaca, invece, è una rimedio naturale ottimo in caso di nevrosi cardiaca ed extrasistoli frequenti.

In caso di palpitazioni e cardiopalmo, aritmia e nevrosi cardiaca va bene anche la valeriana, che è conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità per le sue proprietà calmanti.

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RedazioneRedazione14 Novembre 2024

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