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Che cosa succede se la vista di quell’immagine che dovrebbe evocare amore e voglia di coccole non suscita nella donna alcun sentimento? Non c’è da preoccuparsi. In effetti, il legame con il bambino può anche non venire naturalmente e può essere diverso da come ci si aspetterebbe.

La depressione post-partum, la separazione dal bambino, o altri fattori potrebbero rendere il legame con il bambino una vera e propria sfida per la neomamma. Scopriamo come affrontare la depressione post parto.

Depressione post parto: come affrontarla

Questa può includere sbalzi d’umore e sentimenti negativi verso il bambino. I sentimenti di depressione potrebbero variare da molto lievi a gravi. E’ importante, dunque, impostare bene alcune azioni semplici come il trasporto, le coccole al piccolo, l’allattamento al seno; azioni che possono contribuire a creare un legame stretto con il piccolo e che possono aiutare a superare la depressione post-partum. Anche fare il bagno e massaggiare il bambino può aiutare a sentirsi meglio e a rafforzare il legame con il piccolo.

Per superare la fase depressiva successiva alla gravidanza, inoltre, può essere utile anche tenere il bambino accanto a voi, sia nel letto che in culla con un lato aperto posizionato accanto al vostro letto. Chiedete aiuto anche ad amici e parenti e, se necessario, mettete in atto misure attive per costruire sentimenti positivi verso il vostro bambino. Possono contribuire ad alleviare la depressione post-partum anche alcuni cibi come il cioccolato, che è in grado di aiutarvi a migliorare il vostro umore se la depressione è lieve e poco frequente. Se è più grave, è fondamentale ricevere aiuto da uno psicologo.

E’ possibile che il neonato trascorra i primi giorni in Unità di Terapia Intensiva Neonatale a causa di un ittero o qualche sospetto di infezione. Questo periodo non solo può essere sconcertante, poiché sarete costrette a vedere il vostro piccolo collegato a tubi e fili, ma la separazione iniziale può anche avere un impatto sull’attaccamento al piccolo.

Può capitare, comunque, anche il contrario, ossia che il bambino non riesca ad attaccarsi correttamente alla madre. Questo avviene, per esempio, durante l’allattamento e – come nel primo caso – per la madre può diventare un’esperienza straziante. Un attaccamento scorretto potrebbe generare altri problemi come il dolore, l’aumento del latte e – quindi – il seno gonfio.

Prima della nascita del bambino, è importante informarsi per conoscere le politiche ospedaliere e richiedere che il bambino venga affidato a voi al più presto.

Il latte materno dovrebbe essere la prima poppata del bebè. Anche dopo un parto cesareo, la neomamma può richiedere ai medici di non darle sedativi a meno che veramente necessario, e lei potrà nutrire il bambino.

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RedazioneRedazione15 Novembre 2024

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