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Origini e filosofia del massaggio Kalari

Il massaggio Kalari viene praticato allo scopo di rilassare il corpo e generare benessere, vitalità e vigore, e si basa sulla pratica antica dell’Ayurveda, che attraverso l’uso di erbe medicinali stimola i processi di autoguarigione del corpo. La pratica del massaggio Kalari con i piedi deriva dalla Kalarippayat, una spettacolare arte marziale praticata nello stato del Kerala, che si trova nell’India meridionale. Questa forma di lotta, finalizzata non solo al combattimento ma anche a raggiungere la trascendenza spirituale, richiede un corpo agile e forte che sia in grado di obbedire ai rapidi stimoli mentali; ecco che dunque il massaggio (uzhichil orKalari) era una delle pratiche impiegate per affinare i riflessi dei combattenti e rinvigorirne il fisico.

Allora come oggi, il massaggio Kalari è oggetto di interesse da parte di molte persone, attratte dai suoi effetti curativi e ringiovanenti che si raggiungono anche in combinazione con l’esercizio fisico, lo yoga, la meditazione e il pranayama (ovvero il controllo ritmico del respirazione). In India questo massaggio rientra nelle pratiche quotidiane di atleti professionisti, danzatori, praticanti di arti marziali e artisti del circo. La pratica del Kalari è praticata, anche se non diffusamente, anche nei Paesi occidentali dove raccoglie un buon numero di clienti abituali e massaggiatori professionisti.

Tipologie di massaggio Kalari

Esistono diverse tecniche di massaggio Kalari, descritte dettagliatamente dai testi antichi come, ad esempio, il Maipayattu. Le tecniche più diffuse sono rappresentate da:

  • Utsadana
    il massaggiatore applica la forza, secondo intensità e pesi diversi, tramite le sue gambe aggrappandosi a corde di supporto attaccate al soffitto. Le corde sono solitamente sospese ad un metro e mezzo di altezza circa;
  • Samvahana
    il massaggiatore lavora solo con le mani;
  • Suparithala kriya
    due massaggiatori operano in contemporanea sullo stesso soggetto.

La tecnica Utsadana, basata sul massaggio con i piedi, è la più diffusa e si basa sul sapiente utilizzo degli arti inferiori del massaggiatore. Grazie al dosaggio della forza e all’azione avvolgente dei piedi il professionista è infatti in grado di sollecitare efficacemente i punti vitali del paziente, esplicando così un’azione tonificante. Anche l’utilizzo delle mani è importante, poiché è grazie ad esse che si può ottenere un effetto rilassante.

Come si svolge il massaggio Kalari con i piedi

Affinchè il massaggio Kalari sia efficace, l’ambiente deve essere ideale: solitamente si prediligono stanze insonorizzate illuminate mediante luci soffuse, dove sia totale l’assenza di profumi e suoni che potrebbero turbare il rilassamento. L’operatore e il ricevente non parlano mai durante il trattamento, per consentire il massimo della concentrazione.

Una seduta di Kalari inizia con un attento esame da parte del massaggiatore nei confronti del soggetto che si trova dinnanzi. Vengono valutati congiuntamente aspetti fondamentali come età, sesso, tipo di alimentazione, integrità del corpo, stato di salute generale, sulle basi dei quali il massaggiatore può decidere qual è la pratica migliore. Le terapie sono quindi “calcolate” appositamente per quel paziente e differiscono tra loro in merito alla durata del trattamento, all’applicazione delle pressioni sul corpo, alla tipologia di oli utilizzati e così via.

Secondo la medicina tradizionale esistono, nel corpo umano, oltre cento punti vitali detti Marma ciascuno dei quali si trova in diretta connessione con un particolare organo o funzione del corpo. Il massaggio Kalari agisce su alcuni di questi punti mediante una successione di movimenti specifici (ne sono stati codificati più di un’ottantina) che comprendono, ad esempio, pressioni, scivolamenti e battiture effettuate principalmente con il dorso o con la pianta del piede.

Durante il massaggio Kalari vengono impiegati oli di varia origine, non raffinati e in qualche caso addizionati di decotti a base di erbe medicamentose. Molti degli oli sono di origine vegetale, come ad esempio l’olio di sesamo (Taila), di senape, di cocco o di canfora, ma possono essere anche ottenuti dal grasso muscolare della carne (Vasa), dal midollo osseo (Majja) o dal burro chiarificato, o ghee (Ghruta). Alcuni di questi oli sono applicati sulla testa, altri sul corpo, mentre altri ancora devono essere assunti internamente; questi vengono riscaldati prima dell’utilizzo per consentire il trasferimento dei principi medicamentosi all’organismo. A seconda della persona vengono impiegati diversi tipi di olio: l’olio di senape, che è un olio secco, solitamente viene impiegato su soggetti dal fisico robusto, mentre per i soggetti più magri e nevrili si predilige l’olio di sesamo che è caratterizzato da un buon potere riscaldante. Per gli sportivi è consigliato l’olio di canfora, che grazie al suo effetto balsamico permette di rilassare la muscolatura, mentre l’olio di cocco, rinfrescante, si utilizza per le persone dal temperamento impetuoso.

L’azione di massaggio comprende movimenti che agiscono sul circolo linfatico e sul drenaggio dei liquidi corporei. I massaggi che si dipartono dal tronco verso gli arti sono in grado di stimolare la circolazione arteriosa e di migliorare l’ossigenazione delle parti periferiche del corpo; al contrario, i movimenti che partono dalle estremità in direzione del tronco migliorano il flusso di sangue venoso contrastando i gonfiori agli arti ed il ristagno dei liquidi. Il massaggio è inoltre focalizzato sulla zona addominale del paziente, ed in questo caso viene impiegato per migliorare il transito intestinale e combattere la stitichezza. Solitamente il massaggiatore inizia la sua azione dal lato destro del corpo, dal momento che la parte del cervello che lo comanda (l’emisfero sinistro) è più ricettiva e si attiva prima, trainando poi con sé anche la parte destra del cervello.

Il massaggio Kalari con i piedi non può e non deve essere considerato come un trattamento “una tantum”, ma dovrebbe far parte di un ciclo di sedute affinchè se ne possano avvertire gli effetti benefici. Nell’ambito dei trattamenti continuativi nel tempo, al paziente vengono anche forniti suggerimenti ed indicazioni riguardo allo stile di vita ideale da mantenere, ed alla corretta alimentazione.

Fasi della seduta di massaggio Kalari

Solitamente una seduta di massaggio Kalari dura un’ora circa, ma in casi particolari può durare anche per un paio d’ore. Nell’ambito della seduta sono previste cinque fasi in sequenza temporale, durante le quali il massaggiatore usa solo un piede alla volta, alle quali segue una manovra finale eseguita con entrambi i piedi.

  • 1° fase – Gambe (parte anteriore)
    il ricevente si trova sdraiato in posizione supina ed il massaggiatore inizia a riattivare la circolazione della gamba destra percorrendola diverse volte dall’inguine alla caviglia e viceversa. A livello del ginocchio, in particolare, l’articolazione viene mobilizzata attraverso particolari pressioni applicate in senso circolare; nella zone dell’inguine, invece, vengono stimolati i gangli e la circolazione linfatica. L’intero procedimento viene successivamente ripetuto per la gamba sinistra.
  • 2° fase – Addome
    il ricevente mantiene la sua posizione supina mentre il massaggiatore si concentra su una serie di movimenti in senso orario
    che, partendo dall’ombelico, vanno a formare spirali. In questo modo si stimola la peristalsi e il riequilibrio delle funzionalità intestinali. I movimenti possono anche essere compiuti in senso peristaltico agendo sulle varie porzioni dell’apparato intestinale secondo il loro ordine: colon ascendente, colon trasverso e infine colon discendente.
  • 3° fase – Tronco e braccia
    rimanendo supino, il ricevente viene massaggiato a livello di torace, costole e petto. Il seno sinistro è interessato da movimenti orari, mentre nel destro sono i movimenti sono antiorari. Braccio, avambraccio e mano vengono trattati con movimenti drenanti analoghi a quelli compiuti per le gambe; il massaggiatore si concentra poi sulla spalla al fine di sbloccare e mobilizzare l’articolazione.
  • 4° fase – Gambe (parte posteriore)
    il ricevente viene collocato in posizione prona e la parte posteriore delle gambe è oggetto di un’azione di massaggio analoga a quella compiuta precedentemente sulla parte anteriore. Il massaggiatore si concentra in particolare sull’articolazione del ginocchio, stimolando i gangli linfatici collocati nell’incavo.
  • 5° fase – Dorso
    il ricevente mantiene la sua posizione prona mentre il massaggiatore inizia a trattare la parte lombare della schiena, risalendo pian piano lungo la colonna vertebrale. Spostandosi verso la zona superiore del dorso, l’operatore fa scivolare lateralmente i piedi verso l’esterno, dalla spina dorsale verso i fianchi. Dopodiché l’azione si concentra sul trapezio, sulla muscolatura delle spalle per poi scendere lungo le braccia ed arrivare alle mani. Il trattamento del dorso si conclude con una leggera pressione sulle reni del ricevente che, esercitata alternativamente con il tallone e con la punta del piede, permette di massaggiare e rilassare la muscolatura paravertebrale (ovvero i fasci che si dipartono lateralmente dalla spina dorsale). Questa particolare manovra è conosciuta con il nome di Dandapadayatra, che letteralmente significa “pellegrinaggio sulla colonna vertebrale”.
  • Manovra finale
    il massaggiatore, aggrappandosi alla corda fissata al soffitto, si sposta con i piedi sul dorso del ricevente. Il dosaggio del peso è moderato dalla presa sulla corda e l’azione di massaggio si concentra sulle piante dei piedi, sui polpacci, sulla parte posteriore della coscia sino ad arrivare al dorso. Con un piede il massaggiatore preme sull’osso sacro, mentre con l’altro esegue pressioni alternate sulla porzione superiore della schiena decontraendo la muscolatura e migliorando la flessibilità e la postura della colonna vertebrale.

Secondo la tradizione indiana, il massaggio Kalari prevede anche trattamenti con i piedi a livello del viso ma, secondo la cultura occidentale, questa pratica non risulta gradita e quindi non viene praticamente mai usata.

Applicazioni terapeutiche del massaggio Kalari

Il massaggio Kalari con i piedi viene impiegato per dare salute e benessere generale al corpo agendo sui punti di energia, ma presenta anche interessanti applicazioni muscolo-scheletriche. Poiché questo massaggio nasce come una diramazione di un’arte marziale, presenta in sé anche elementi curativi dei traumi che possono verificarsi in seguito alla pratica di tale attività. Nell’ambito del massaggio Kalari esistono infatti specifici trattamenti per distorsioni, ferite, contusioni, dolori ad articolazioni e muscoli e addirittura pratiche più moderne finalizzate alla riabilitazione ortopedica in seguito ad interventi chirurgici. Questa tipologia di massaggio può essere utile anche in caso di malattie reumatiche, spondiliti e mal di schiena; è una soluzione consigliata anche a chi non presenta particolari patologie, ma ha bisogno di rendere i movimenti del corpo più fluidi aumentando la mobilità articolare e sciogliendo contratture e blocchi a livello muscolare.

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Controindicazioni del massaggio Kalari

Il massaggio Kalari è adatto per persone di qualsiasi sesso ed età, senza alcuna limitazione. In alcuni casi, però, vi sono delle controindicazioni al trattamento: traumi di rilevante entità avvenuti recentemente, come ad esempio fratture ossee o strappi muscolari, oppure ernia del disco o stati infiammatori in fase acuta.

Video sul massaggio Kalari

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Problemi di udito

RedazioneRedazione18 Novembre 2024

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