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Sonno e insonnia

Il sonno è uno dei processi fisiologici più affascinanti e misteriosi. Nel corso degli anni gli studi gli hanno attribuito diverse funzioni, tra cui il recupero delle energie, il consolidamento degli apprendimenti e la crescita. Questo, al contrario di quanto creduto nella cultura popolare, è un processo attivo, all’interno del quale avvengono cambiamenti cerebrali che coinvolgono sia il sistema nervoso centrale, sia il sistema nervoso autonomo.

Fagioli e Salzarulo lo definiscono come:

uno stato dell’organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali che comporta una sospensione dell’attività relazionale (rapporti con l’ambiente) e modificazioni dello stato di coscienza: esso si instaura autonomamente e periodicamente, si autolimita neltempo ed è reversibile“.

A sostegno di quanto detto, esistono numerosi studi che dimostrano come il sonno possa essere diviso in due tipi: sonno NON-REM, chiamato anche sonno ortodosso e sonno REM (rapid eyes movement), chiamato anche sonno paradosso. A sua volta il sonno NON-REM è costituito da 4 diversi stadi, all’interno dei quali avvengono modificazioni delle onde cerebrali, registrate tramite l’EEG (elettroencefalogramma).

Come si modifica il sonno nel ciclo di vita

Nel ciclo di vita il sonno subisce diverse modificazioni, legate sia ad aspetti fisiologici sia allo stile di vita della persona. Ad esempio un neonato dorme fino a diciotto ore nell’arco della giornata. Col proseguire dello sviluppo le ore dormite si riducono, infatti nell’infanzia si dorme circa dieci ore per notte, mentre nell’adolescenza, in cui si assume il pattern adulto, sono sufficienti sette, otto ore. Nella terza età sono numerosissime le persone che non riescono a dormire più di cinque sei ore per notte. I problemi del sonno, quindi, sono presenti a tutte le età.

Questo, come anticipato, è dovuto sia a fattori fisiologici sia allo stile di vita. Tra i fattori fisiologici troviamo una riduzione significativa, per ovvi motivi, del rilascio dell’ormone della crescita durante la fase di sonno più profondo (REM) e gli sconvolgimenti ormonali legati alla menopausa e all’andropausa. A queste vanno aggiunte le difficoltà di respirazione, spesso legate alla perdita dei denti, che alterano l’equilibrio delle vie aeree superiori, causando apnee. Tra i fattori sociali, invece, ci sono l’ingrassamento tipico che ha origine nella mezz’età (spesso legato ad un comportamento sedentario) e le modificazioni dello stile di vita causate dal pensionamento, che porta la persona ad avere molto più tempo libero.

Problemi del sonno

I disturbi del sonno si possono dividere in due grosse categorie: le dissonnie e le parassonie. Le prime sono caratterizzate da un’alterazione della qualità o della quantità del sonno. Ad esempio possono manifestarsi come una difficoltà ad addormentarsi o nel mantenere il sonno per più ore consecutive. Le parasonnie sono invece caratterizzate da eventi fisio-patologici o comportamenti anomali che si manifestano durante il sonno o nella fase di passaggio sonno-veglia, alterandone la qualità.

Tra le parassonie più frequenti:

  • Sonnambulismo
    presenza di comportamenti motori complessi durante il sonno. Questi possono consistere nell’alzarsi dal letto o nello svolgere attività quotidiane intraprese durante la veglia.
  • Terrori del sonno
    sensazione improvvisa di paura o terrore che si manifesta durante il sonno, solitamente anticipata da urla, che portano il soggetto al risveglio.

Tra le dissonnie troviamo:

  • Narcolessia
    improvvisi attacchi di sonno durante la giornata, che possono durare da dieci muniti fino ad un’ora.
  • Ipersonnia
    costante e massiccia sonnolenza caratterizzata da un sonno prolungato e frequenti addormentamenti diurni.
  • Insonnia
    forte difficoltà nell’addormentamento o nel mantenimento del sonno.

Altri disturbi del sonno:

  • Sindrome delle gambe senza riposo
    consiste nel muovere costantemente, in modo involontario, le gambe, rendendo difficile l’addormentamento e/o alterando la qualità del sonno durante la notte.
  • Bruxismo
    consiste nel digrignamento dei denti durante il sonno. Se non curato può portare, nel tempo, danni alla dentatura, causando dolore articolare alla mandibola e cefalee.
  • Russamento
    disturbo molto comune causato dall’alterazione delle vie aeree. Tra le maggiori cause troviamo il sovrappeso e l’invecchiamento.
  • Apnee
    condizione più grave del russamento, anch’essa collegata alle vie aeree, che consiste in una respirazione molto rumorosa, intervallata da attimi di soffocamento (spesso dovuti al risucchio del palato molle).

Insonnia

L’insonnia è il disturbo del sonno più conosciuto e frequente, definito come:

disturbo del sonno caratterizzato dalla difficoltà di addormentarsi o di rimanere addormentati durante la notte”.

Ne esistono diversi tipi e classificazioni, sia in termini sintomatici, sia in termini diagnostici. Innanzitutto c’è la distinzione tra primaria e secondaria. L’insonnia primaria non è dovuta a condizione medica generale, problemi fisici o malattie; mentre l’insonnia secondaria origina da cause fisiologiche (ad esempio Parkinson), eventi traumatici o turbe psichiche.

La classificazione sintomatologica dell’insonnia:

  • Insonnia iniziale
    è la forma più frequente. La persona una volta coricata inizia ad agitarsi nel letto nel tentativo di dormire, si alza, cerca invano di distrarsi, fino a quando, alle prime luci del giorno, s’addormenta.
  • Insonnia intermedia
    consiste in un sonno leggero intervallato da frequenti risvegli. Questo determina una riduzione significativa della qualità del sonno, tanto da portare chi ne soffre a percepisce di non aver mai chiuso occhio, anche se non è vero.
  • Insonnia tardiva
    è caratterizzata da un addormentamento regolare e da un risveglio precoce, in seguito al quale la persona non riesce più a riaddormentarsi.

La classificazione diagnostica dell’insonnia:

  • Insonnia transitoria
    è spesso conseguenza di un’emozione intensa, positiva o negativa, che genera un elevato livello d’eccitazione mentale. Ad esempio la notte prima di un esame importante. E’ connessa ad un elemento esterno e tende a scomparire dopo la rimozione o risoluzione di questo. Può essere anche causata dall’alterazione dell’orologio biologico (fusorario) o da piccoli malesseri di stagione, come il raffreddore.
  • Insonnia a breve termine
    ha una durata solitamente compresa tra le due e le tre settimane consecutive. Spesso è causata da eventi molto impegnativi o traumatici della vita, come ad esempio la perdita di una persona cara. Questi generano uno stato di preoccupazione o agitazione difficile da superare al momento dell’addormentamento, causando difficoltà a prendere sonno o a mantenerlo per più ore consecutivamente. Spesso può essere risolta con l’aiuto di uno specialista, che agevola la rielaborazione della situazione/evento.
  • Insonnia cronica
    caratterizzata da una durata superiore alle tre settimane. Può essere dovuta a problemi psicologici, fisiologici, ad eventi estremamente traumatici o ad uno stile di vita dannoso, come ad esempio l’elevato consumo di alcool. Per il trattamento, oltre ad un supporto psicoterapeutico, spesso vengono prescritti dei farmaci.

Conseguenze dei problemi del sonno

Dormire poco e/o male causa l’abbassamento della qualità di vita. Tra le conseguenze più comuni ci sono: sonnolenza diurna, riduzione delle capacità attentive e di concentrazione, irritabilità, abbassamento delle difese immunitarie, disorientamento e, nei casi più gravi, riduzione della partecipazione alla vita sociale.

Come affrontare i problemi del sonno

Per superare l’insonnia esistono diverse possibilità. La prima da considerare è l’utilizzo di strategie comportamentali adeguate, alla quale vanno aggiunte la consultazione di uno psicoterapeuta e, come ultima alternativa, l’utilizzo di farmaci (solo su consiglio medico).

Comportamenti e abitudini

Per quanto riguarda le prassi comportamentali è bene cenare almeno tre ore prima di coricarsi; cercare di sviluppare una routine serale, fatta di azioni piacevoli, come ad esempio fare un bagno caldo o leggere un libro; sgombrare la mente prima di andare a letto ed evitare di assumere sostanze contenenti caffeina, alcool o nicotina, che possono agevolare la frammentazione del sonno.

La camera da letto deve essere adeguata al riposo, è quindi consigliabile rimuovere qualsiasi oggetto che potrebbe interferire con esso, come ad esempio il televisore.

Nel caso in cui non si riesca a dormire è meglio alzarsi, fare un giro per casa, leggere un libro e tornare a letto solo quando si ha sonno. In questa condizione è importante non posticipare la sveglia la mattina seguente e non schiacciare pisolini durante la giornata, in modo da creare una certa regolarità sonno-veglia. Questo permetterà di essere più stanchi la sera successiva, agevolando l’addormentamento.

Psicoterapia

Ogni approccio psicoterapeutico prevede uno stile di trattamento differente (chi più, chi meno) per l’insonnia. Spesso vengono fatte delle prescrizioni comportamentali, con l’obiettivo di modificare le percezioni e le sensazioni negative associate al sonno, favorendo così la costruzione di una serenità interna. Alcune prevedono anche l’utilizzo di tecniche di rilassamento.

Farmaci

I farmaci ipnotici solitamente utilizzati nel trattamento dell’insonnia sono le benzodiazepine, in particolare Diazepam e Lorazepam, più comunemente conosciuti come Valium e Tavor.

E’ stata inoltre dimostrata l’efficacia della melatonina. Questa è una sostanza naturale prodotta dalla ghiandola pineale, la cui concentrazione ematica, durante il sonno, è quasi raddoppiata rispetto alla fase di veglia. la produzione di melatonina può essere agevolata attraverso l’assunzione di alcuni alimenti. Tra questi troviamo: uva, mais, riso, latte, banana, kiwi, cavoli e spinaci.

Rivolgersi agli specialisti per curare l’insonnia

Torino

  • Centro Multidisciplinare per i Disturbi del Sonno
  • Dipartimento di Neuroscienze Università di Torino
  • A.S.O. San Giovanni Battista – Molinette
  • Via Cherasco 15 – 10126 Torino
  • Tel. e Fax: 011 6335038
  • URL: medsonno.rettorato.unito.it
  • Direttore: Dott. Roberto Mutani

Milano

  • Centro di Medicina del Sonno
  • Dipartimento di Neuroscienze Cliniche
  • Istituto Ospedale San Raffaele
  • Via Stamira D’Ancona 20 – 20127 Milano
  • Tel. 02 26433383 – 26433358 / Fax 02 26433394
  • Direttore: Prof. Luigi Ferini-Strambi

Roma

  • Centro Multidisciplinare per i Disturbi del Sonno
  • Dipartimento di Neuroscienze, Servizio di Neurofisiopatologia
  • Università di Roma Tor Vergata, Policlinico
  • Viale Oxford 81 – 00133 Roma
  • Tel. 06 20902107 – Fax: 06 20902106
  • Responsabile: Dott. Fabio Placidi

Catania

  • Centro di Medicina del Sonno
  • Dipartimento di Neuroscienze
  • Azienda Policlinico Università di Catania
  • Via S. Sofia 78 – 95125 Catania
  • Tel. 095 256655 – 10 – 16 / Fax 095 330943
  • Responsabile: Prof. Alfio Scrofani
Link a siti internet sui disturbi del sonno
  • Sonnomed
    sito ufficiale dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno
  • Corriere della Sera – medicina-sonno-centri
    ottimo elenco di strutture specializzate nel trattamento dei disturbi del sonno suddiviso per regioni.
  • Sonnomedica – http://www.sonnomedica.it/
    centro medico specializzato nei disturbi del sonno
  • Disturbi del sonno – http://www.disturbidelsonno.com/
    sito informativo
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