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Diffusione e cause del contagio da HPV

Il Papilloma Virus colpisce soprattutto le adolescenti tra i 12 e i 25 anni e, attualmente, è diffuso nel 75% della popolazione femminile sessualmente attiva. Si tratta infatti di un virus a trasmissione sessuale, anche se, in alcuni casi, il contagio da hpv può essere dovuto a scarsa igiene intima o a frequentazione di luoghi malsani. Nell’80% dei casi però il contagio avviene esclusivamente attraverso il contatto fisico tra genitali. Ogni anno il virus colpisce 450 mila donne nel modo, più di tremila solo in Italia. Fortunatamente nel 70% dei casi l’infezione guarisce spontaneamente; è opportuno però ricordare che spesso il contagio si trasforma in displasia al collo dell’utero e che circa la metà delle donne colpite da questo tipo di cancro muore. In Europa il cancro al collo dell’utero, dopo quello alla mammella, rappresenta la seconda causa di morte per le donne tra i 15 e i 45 anni, Nei Paesi in via di sviluppo è la prima causa.

Tipologie virali di HPV

L’HPV può manifestarsi in 100 tipologie virali diverse. Queste possono essere a basso rischio o ad alto rischio. Se la tipologia virale (o genotipo) è a basso rischio, il virus produce solamente delle infezioni e lesioni benigne, come i condilomi. Viceversa, se si tratta di un genotipo ad alto rischio, questo può portare allo sviluppo del cancro al collo dell’utero. Nello specifico un’infezione da papilloma virus d i tipo 6 o 11 è responsabile dello sviluppo di condilomi genitali o di infezioni di tipo lieve. L’HPV di tipo 16 o 18 invece può causare cancro al collo dell’utero, tumori alla vulva e alla vagina.

Conseguenze del HPV: dall’infezione al cancro

Il cancro al collo dell’utero è l’unica displasia che nasce da un infezione virale. (Per maggiori informazioni vai sitodell’ AIRC). Il Papilloma virus infatti, una volta entrato nell’organismo, infetta le cellule della cervice e inizia a sviluppare delle neoplasie.
Nella maggior parte dei casi, il nostro organismo è in grado di debellare completamente l’infezione nel giro di 2 anni. Se invece il virus rimane all’interno dell’organismo, si assiste alla formazione delle prime lesione precancerose. Questo può accadere perché l’utero viene colpito da un genotipo al alto rischio, oppure a causa di fattori esterni: il fumo, ad esempio, consente all’HPV di evolversi e di provocare seri danni nell’organismo.

Il tempo necessario affinché il virus inizi a provocare lesioni precancerose varia: può richiedere molto tempo, anche anni; oppure l’HPV può evolversi anche in pochi mesi. Per questo motivo si consiglia sempre di eseguire regolarmente il pap test. Adesso c’è poi la possibilità, anche in Italia di vaccinarsi contro alcuni ceppi del virus.

Diagnosi dell’HPV o Papilloma virus

Normalmente l’infezione da HPV non presenta sintomi visibili. Solo in alcuni casi il virus si manifesta sottoforma di condilomi; per questo motivo, l’unico modo per individuare le lesioni uterine è quello di ricorrere al pap test o alla colposcopia. La colposcopia è un esame che consente un’analisi accurata del collo dell’utero. Solitamente la colposcopia è un esame diagnostico che viene richiesto a seguito di un pap test risultato dubbio. Per eseguire questo esame le zone da analizzare vengono tamponate con un acido acetico che permettere di mettere in risalto le zone colpite dall’anomalia.

A questo punto il medico utilizza un colposcopio, capace di ingrandire la visione fino a 60 volte, per osservare meglio la zona. Spesso il colposcopio è collegato ad una macchina fotografica o ad una videocamera che consente di riprendere e fermare in immagini le aree considerate a rischio (per maggiori informazioni vai al sito di PagineMediche). Qualora durante questo esame venga evidenziata qualche anomalia, è possibile eseguire una biopsia, ovvero un piccolo prelievo di tessuto che verrà poi analizzato al microscopio.

Le terapie esistenti contro l’HPV

Nel caso in cui l’infezione da HPV non regredisca spontaneamente, è opportuno ricorrere alla laserterapia o alla conizzazione. In entrambi i casi si tratta di terapie invasive, anche se ad elevata efficacia, che puntano alla rimozione delle cellule colpite dal virus. La laserterapia si serve di un raggio di luce infrarossa per operare delle piccole “bruciature” sul collo dell’utero o all’interno, nei punti interessati dalla displasia. Solitamente questo tipo di intervento viene fatto in anestesia locale e alla paziente viene somministrato un farmaco che inibisce i crampi mestruali mezzora prima dell’intervento. Questa terapie non ha nessuna conseguenza sulla fertilità della donna.

La conizzazione consiste nella rimozione di un pezzo di cervice a forma di cono (di qui appunto il nome). Solitamente l’intervento viene effettuato quando le cellule colpite sono numerose. L’intervento viene effettuato in ospedale e può essere effettuato con laser, bisturi o con un elettrodo a microago. Anche in questo caso, la conizzazione, se effettuata correttamente, preserva la fertilità della donna (per maggiori info vai al sito di Salute Donna).

Prevenzione del Papilloma virus

Al di là delle terapie esistenti, per sconfiggere il papilloma virus è fondamentale la prevenzione. Per prima cosa è opportuno effettuare annualmente i controlli ginecologici necessari. Il pap test è senz’altro lo strumento più efficace per effettuare degli esami e per verificare così lo stato di salute dell’apparato genitale. Il pap test ha ridotto di almeno 6 volte l’incidenza di tumori: non è un caso che sono in atto diverse campagne di screening ginecologico (vai al sito di Spazio Prevenzione). Di recente, oltre al pap test, contro l’HPV è possibile vaccinarsi. Sono stati identificate infatti le caratterizzazioni molecolari di alcuni ceppi e studiati dei vaccini.

Vaccino alti HPV

Da poco è arrivato anche in Italia un vaccino in grado di prevenire il cancro al collo dell’utero, le lesioni precancerose e i condilomi, inibendo alcuni ceppi del virus. L’efficacia del vaccino è stata già provata su più di 20 mila donne in tutto il mondo. Il vaccino non è altro che uno scudo protettivo che impedisce al Papilloma Virus di “insediarsi” all’interno dell’organismo. Non si tratta di un vaccino terapeutico, per cui non può essere somministrato alle pazienti colpite già dall’infezione. La vaccinazione riguarda le adolescenti dai 12 ai 15 anni e le ragazze dai 16 ai 26 anni. In Italia è prevista una somministrazione gratuita per le dodicenni, mentre tutte la altre donne possono richiedere il vaccino in farmacia, dietro prescrizione medica.
Attualmente esistono due tipi di vaccino:

Il vaccino bivalente

E’ un farmaco mirato a due tipi di ceppi virali: HPV 16 e 18. Si tratta dei genotipi più diffusi, dal momento che sono responsabili del 70% delle infezioni da HPV. Tale vaccino è in grado di proteggere l’organismo dal virus per un periodo che va dai 5 ai 5 anni e mezzo.

Il vaccino quadrivalente

Protegge l’organismo da 4 tipologie virali di HPV: 6, 11, 16 e 18. Questi ceppi sono i responsabili del 75% delle infezioni, del cancro al collo dell’utero, delle lesioni precancerose e del cancro alla vulva. Dal momento che protegge l’organismo dai ceppi 6 e 11, il vaccino quadrivalente è in grado di prevenire il 96% delle lesioni e il 98 dei condilomi.

HPV nell’uomo

L’uomo può essere considerato a tutti gli effetti un portatore sano di Papilloma Virus. Ciò significa che, anche se è affetto dal virus, solitamente non presenta alcune lesione visibile sui genitali. In certi casi però l’infezione da HPV può provocare lo sviluppo di piccole punte rossastre sulla zona del glande: si tratta di condilomi generati dal papilloma.

Da ricordare

Dal momento che il virus può colpire zone diverse dell’apparato maschile e femminile, l’uso del preservativo durante i rapporti non mette del tutto al sicuro dal rischio di contrarre l’infezione.

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24 Comments

  • guia ha detto:

    Questo mi sembra l’articolo migliore…anche se non ho ancora capito tutto…

  • andrea ha detto:

    Prova a cercare qui…:
    http:// ccgm.it/

    è in collaborazione con l’universita’ degli studi di padova

  • Lara ha detto:

    Ho fatto un pap test, qualcosa non andava e ho fatto una colposcopia, adesso sto curando una candida che porto da 3 mesi e poi devo rifare il pap test dopo l’utilizzo di uno spry atto a controllare le cellule che si stanno trasformando. Quindi ancora nessuna diagnosi sicura anche se sono molto preoccupata. Mi domando, nel caso in cui il risultato si HPV, come io abbia potuto contrarre questo virus visto che io e il mio partner stiamo insieme da 4 anni e non abbiamo avuto altri rapporti passati e in generale nessun tradimento.
    E mi domando anche se dovrò continuare a usare una barriera protettiva sempre e comunque con il mio partner.

  • cinzia ha detto:

    Mi è stato diagnosticato l’HPV e per due volte, a distanza di 6 mesi da un pap test all’altro, il virus persiste. Ho fatto la colposcopia e il risultato è genoma 66. Fa parte di quelli ad alto rischio? Che terapia posso seguire e ha un indirizzo da darmi?
    Grazie

  • Floriana ha detto:

    Io ho scoperto da pocco di avere il virus HPV. Vorrei sapere come viene effetuatto l’intervento per la rimozione dell’esso. Grazie

  • patrizia44 ha detto:

    mi hanno diagnosticato l’Hpv da circa due anni,sto facendo la tipizzazione e farò il laser a breve,mi chiedo se durante i rapporte oltre il preservativo si devono evitare anche i rapporti orali ?

  • simone ha detto:

    non riesco a capire se l’uomo,considerato portatore sano metta a rischio una donna ogni volta che ha un rapporto?. e se cosi fosse! non esiste un modo x curare gli uomini? io penso di avere hpv e vorrei saperne di più..

  • luisa ha detto:

    Nel 2009 dopo un pap test il mio medico mi ha consigliato una colposcopia che si e’ verificato normale ,dopo mi ha chiesto di fare il test di screening e la genotipizzazione che e’ risultata con esito negativo.A distanza di 3 anni ho rifatto un pap test dove non e’ uscito nessun problema .posso tranquillizzarmi e pensare che il mio problema si e’ risolto .vi ringrazio di volermi rispondere.

  • giulio ha detto:

    Desidero avere una risposta esauriente su quanto richiesto da Simone in data 21 luglio 2011. Grazie

  • silvia ha detto:

    vorrei sapere se chi ha contratto un hpv 16 e dopo 2 anni ha avuto pap test negativo e lesione assente (da colposcopia) puo considerarsi immune dal hpv 16. il fatto di aver negativizzato l’hpv 16 puo portare ad una maggiore resistenza a contrarre il n.18? grazie

  • stefy ha detto:

    buonasera ho letto l articolo e le domande anche io mi sono fatta mille volte queste domande, è da un anno che cerco di curarmi questo cavolo di hpv e oggi il mio ginecologo mi ha dato la bella notizia che devo fare il laser sono un pò spaventata sapreste dirmi in cosa consiste?? e poi avere rapporti cn il mio ragazzo ke in teoria è sano può crearmi problemi?? soprattutto posso ritornare a vivere normalmente o c è il rischio ke non passi mai questo virus? grazie e scusate x lo sfogo…

  • stefy ha detto:

    quindi giovanni in teoria con il laser dovrei guarire? speriamo grazie mille

  • silvia ha detto:

    ciao sono silvia ieri mi sono operata in anestesia totale con il laser x condilomi sul collo dell utero , fuori dall aparato genitale e anche nell ano ….avevo paura ma l operazione è andata benissimo . 1 45 min perchè ne avevo tantissimi anche se di solito in mezz ora si fa tutto . è la seconda volta che lo faccio , la 1 era solo all interno del collo dell utero percio’ finito presto. oggi ho un po di bruciore e qualche perdita ma nn ho molti dolori …state tranquilli e andate dentro calmi ….ps nn ho mai avuto rapporti occasionali ed ho il ragazzo fisso percio’ in questi giorni andra’ anche lui a farsi vedere . se siamo sani tutti e due , dobbiamo aspettare un mese e poi possiamo continuare ad avere un attivita’ altrimenti dobbiamo aspettare ancora . ps:x un po nn usate gli stessi asciugamani ecc che cosi eviterete di ritrovarvi infettati …in bocca al lupo a tutti !!!!

  • stefy ha detto:

    scusate volevo chiedervi una cosa banale ma io dovrei fare l intervento lunedi, domanica posso avere rapporti oppure no?? so che dopo l intervento nn si possono avere rapporti per un mese ma prima dell intervento? grazie

  • ma ha detto:

    Ciao ho letto tutti i vostri post.mi è stata trovata una piaga sul collo dell’utero.premetto xhe tutti i pap test sono sempre stati negativi.ho fatto la colposcopia e la dottoressa mi ha consigliato di fare l hpv test xke ha visto una zona immatura ma nn ha fatto biopsia.la sera stessa il mioginecolo mi ha sottoposta alla cosiddetta bruciatura l’hpv test mi ha detto che lo fara pi avanti….quanto devo preoccuparmi?

  • Tania ha detto:

    Salve, otto mesi fa ho subito l’intervento di conizzazione per HPV 16, a giugno ho rifatto il pap test risulta: modeste quantità di cellule citopatologiche da HPV, ora devo ripetere la colposcopia e HPV DNA RNA. La risposta di Pap test mi preoccupa molto, vuol dire che il virus è tornato?Grazie

  • Mia ha detto:

    Ho fatto 2 mesi fa una bruciatura con laser poichè avevo delle piccole lacerazioni … Viste tramite biopsia e colposcopia e test HPV l esito era genotipo 56 la mia ginecologa ha deciso di sottopormi a queste bruciature dicendomi che non potevo avere rapporti col mio ragazzo per 2 mesi… E così ho fatto 😉 adesso per l’esattezza sono trascorsi 2 mesi e 10 gg secondo voi dovrei aspettare ancora?????

    • Giovanni Lattanzi ha detto:

      Per Mia. Questa è una domanda molto tecnica e per giunta in campo medico, per cui non ci sentiamo in grado di darle una indicazione certa. Se la sua ginecologa le ha dato queste indicazioni riteniamo che siano del tutto valide e che basti seguirle, se ha dubbi la ricontatti e chieda conferma. Al limite senta anche il parere di una diversa ginecologa, se proprio vuole essere certa.

  • katiuscia ha detto:

    salve mi hanno diagnosticato, in seguito ad un pap test e hpv dna test ,il pappilloma virus genotipo 18, ad alto rischio..ora devo affrontare una terapia in attesa poi di un altro test fra tre mesi..non sò come mi devo comportare con il patner,possiamo avere rapporti senza poi contaggiarci nuovamente, è sufficiente per lui fare una terapia per poi non essere più contaggioso nei miei confronti o è necessario che anche lui facia degli esami più approffonditi?..e inoltre come posso prevenire un eventuale contaggio ai componenti della famiglia in particolare due bambine di 8 e tredici anni.. grazie della disponibilita..distinti saluti

    • Giovanni Lattanzi ha detto:

      Per Katiuscia. Sarebbe opportuno che anche lui facesse gli esami. Per il contagio il consiglio più ovvio, come in tutti i casi relativi alla salute, è quello di consultare il proprio specialista di fiducia e farsi indicare da lui cosa fare. Ogni caso è un caso specifico e ha le sue peculiarità, per cui le guide informative come le nostre servono ad acquisire la conoscenza di base, ma nei singoli casi specifici è sempre il medico che decide dopo una visita reale e le necessarie analisi.

  • stefania ha detto:

    Salve
    a seguito tampone per hpv portio son risultata positiva per hpv 42
    ho letto che non è grave
    Io non ho nessuna lesione
    La ginecologa mi ha detto di rifare pap test fra un anno che se ne va spontaneamente
    Vorrei saperne di più
    Grazie
    Stefania

  • Eleonora ha detto:

    salve! in seguito a pap test è risultata la presenza di displasia di primo grado per hpv! vorrei sapere come dovrei comportarmi sessualmente mentre aspetto di fare colposcopia ed esame istologico !

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