Cos’è la demenza senile
La demenza senile è una malattia e come tale va trattata; parliamo di una compromissione neurologica che comporta una perdita delle funzioni celebrali di chi ne è affetto, fino a provocare non solo la perdita della memoria ma anche dell’attività motoria in generale. Ma come si manifesta la malattia? Come comprendere i sintomi? Purtroppo, soprattutto nella fase iniziale, può accadere che i sintomi della demenza senile, vengono associati alla vecchiaia, ovvero al fatto che se un soggetto manifesta certi comportamenti è solo perché sta invecchiando, quindi un normale percorso di vita. Questo accade perché la “vecchiaia” viene ancora vista come una “malattia”.
In realtà le cose non sono esattamente così. E’ bene fare una distinzione: la demenza senile è una patologia che può insorgere intorno ai 65 anni (in maniera precoce anche prima dei 60, ma raramente), mentre la vecchiaia è una fase della vita a cui ogni individuo prima o poi andrà incontro. Stabilito ciò, vediamo come si manifesta la demenza senile e quali sono gli stadi e le cause che la provocano.
Gli stadi della demenza senile e i principali sintomi
Innanzitutto diciamo che esistono 4 stadi in cui si può manifestare tale malattia, e sono:
1. Stadio iniziale o precoce, dove si registrano i primi sintomi, quali dimenticanza, abbandono dei propri hobby, memoria labile. Spesso lo si associano ad una forma depressiva della persona e quindi tale sintomatologia non viene considerata come importante ma confusa con i normali avvenimenti dell’avanzare dell’età;
2. Stadio moderato, dove le dimenticanze iniziano a diventare più marcate ed evidenti tali da compromettere anche alcune delle normali attività quotidiane;
3. Stadio grave, dove i sintomi sono molto evidenti e il soggetto non è più in grado di svolgere le normali attività quotidiane in maniera autonoma ed ha bisogno di essere aiutato;
4. Stadio severo , dove la memoria è totalmente compromessa e i soggetto non è più in grado di avere contatti con il mondo esterno. Talvolta può trovarsi in uno stato vegetativo.
I sintomi della demenza senile possono essere diversi e variabili a seconda di quale area del cervello viene colpita. Ad esempio se viene interessata l’area sottocorticale del cervello, allora avremo una sintomatologia a livello motorio, emotivo e comportamentale, mentre se viene colpita l’area corticale del cervello, allora i sintomi si riferiranno soprattutto al linguaggio. Tuttavia, in generale i sintomi che potranno far pensare ad una forma di demenza senile, sono classificabili in:
1. Sintomi cognitivi e non cognitivi; i primi si riferiscono alla classica perdita di memoria, di orientamento nello spazio, di disturbi del linguaggio, nell’incapacità di saper scrivere o riconoscere alcune lettere, mentre i secondi si riferiscono ad un’alterazione del comportamento come insonnia, stato di agitazione, urla, aggressività, talvolta anche schizofrenia e allucinazioni.
2. Sintomi funzionali, ovvero difficoltà a compiere azioni quotidiane come vestirsi da soli, mangiare, andare al bagno, ecc.
Le cause e i fattori di rischio della malattia
Una volta capito come si manifesta la demenza senile, cerchiamo di spiegare quali possono essere le cause e/o i fattori di rischio che determinano l’insorgere della patologia. Gli studi sul cervello ci dicono ancora troppo poco rispetto a quanto ancora c’è da scoprire, ma ad oggi pare che la causa della demenza senile e di tutte le conseguenze reversibili ed irreversibili ad esse associate, sia dipeso da una proteina beta-amiloide, che andrebbe a creare delle placche intorno al cervello del soggetto colpito e quindi una diminuzione delle cellule celebrali sane.
Tuttavia vi sono anche alcuni fattori di rischio che potrebbero determinare l’insorgere della malattia, e questi sono: l’ipertensione, l’obesità, il diabete, il fumo, un’alimentazione ricca di grassi, la vita sedentaria. Inoltre pare che le donne siano più soggette ad ammalarsi di demenza senile rispetto agli uomini (ma ciò potrebbe essere dovuto alla maggiore aspettativa di vita). Infine non va dimenticata l’incidenza genetica, che tenderebbe a verificarsi nell’esordio precoce della malattia.