Gli agenti antiossidanti per combattere i radicali liberi
Quando però la quantità prodotta dall’organismo non è sufficiente, allora gli antiossidanti necessari per combattere i radicali liberi possono essere presi dall’esterno attraverso l’assunzione di alcuni alimenti specifici.
Essi vengono suddivisi in varie categorie: vitamine (vitamina C, vitamina A, betacaroteni); pigmenti vegetali (polifenoli, bioflanoidi); micronutrienti ed enzimi (selenio, rame, zinco, melatonina, Q10…). Ogni antiossidante opera su uno o due particolari radicali liberi ed è per questo che è importante assumere un’alimentazione il più possibile variata e contenente i diversi tipi di elementi.
Solitamente i cibi in cui è contenuto il maggior numero di antiossidanti in grado di combattere i radicali liberi sono la frutta e la verdura, e quindi i nutrizionisti ritengono che un consumo di 5-6 etti al giorno può essere particolarmente adatto.
Polifenoli per combattere i radicali liberi
I polifenoli sono dei potenti antiossidanti ideali per combattere i radicali liberi: si tratta di coloranti che possiamo trovare in natura e hanno il compito di proteggere dal colesterolo che si può depositare nelle arterie e regolano la distribuzione dei grassi all’interno delle cellule. Sono inoltre importanti nel combattere le allergie, le infezioni e i virus, utili in chi ha problemi al cuore e nel cercare di prevenire la comparsa dei tumori.
Sono contenuti nella frutta e nella verdura colorata come cavolo, carote, zucche, zucchine, spinaci, peperoni, mirtilli, more, lamponi, ciliegie, albicocche, meloni, mele e arance, ma anche nei fiori e nei pollini. Le foglie del tè contengono un’alta quantità di flavonoidi, mentre l’uva nera e il vino rosso sono utilissimi nel prevenire i tumori.
Vitamine per combattere i radicali liberi
Vitamina C
Anche la vitamina C si può catalogare tra gli antiossidanti per combattere i radicali liberi, e serve a mantenere elastici i tessuti della cartilagine, i vasi sanguigni, le ossa e i denti. Aiuta il sistema immunitario a resistere alle malattie infettive e a recuperare energia quando ci si sente stanchi. L’organismo non la immagazzina e quindi basta assumerla con i pasti tradizionali per garantire l’apporto necessario.
Quando non c’è una quantità sufficiente provoca perdita di sangue dalle gengive, capillari fragili, stanchezza e poco appetito. Quando invece è presente in eccessiva quantità determina sintomi come diarrea, aumento della diuresi e calcoli renali. E’ contenuta in alimenti come peperoncino rosso piccante, prezzemolo, peperoni verdi, radicchio, spinaci, cetrioli, piselli, patate, arance, limoni, pompelmi, mirtilli, ribes, fragole, banane e frutta acida in genere.
Vitamina E
Anche la vitamina E ha una funzione particolarmente importante nel combattere i radicali liberi perché collabora nello sviluppo della muscolatura e del tessuto connettivo ed è detta anche vitamina antisterilità dato che opera nella secrezione degli ormoni sessuali maschili e femminili. Interviene poi anche sulla formazione e la salute dei globuli rossi e insieme alla vitamina C preserva la pelle dall’azione dannosa dei raggi UVA e UVB.
Quando è presente in quantità insufficiente provoca sintomi come apatia, difficoltà di concentrazione e debolezza nei muscoli, mentre se è in abbondanza può causare nausea, vomito e diarrea. E’ contenuta in cibi come carni, latte e derivati, arachidi, olio di oliva, foglie verdi di lattuga, noci, nocciole, riso e pane integrali, insalata e piselli.
Vitamina A
Portano alla formazione della vitamina A i carotenoidi comebetacarotene e luteina, un insieme di pigmenti rossi, arancio e gialli che si trovano nella frutta e nella verdura, e il retinolo che è contenuto nella carne degli animali erbivori. Più i vegetali sono di colore scuro e più pigmenti e quindi antiossidanti si trovano al loro interno. Quando c’è poca vitamina A questo porta a problemi di vista specialmente la sera, pelle secca e ruvida, poco appetito e difficoltà nel contrastare la comparsa delle infezioni.
E’ importante anche che non sia presente nemmeno in abbondante quantità perché in questo caso si accumula nel fegato e può provocare vertigini, perdita di peso, ingrossamento del fegato e della milza. La possiamo ritrovare in olio di fegato di merluzzo, fegato di vitello, tuorlo d’uovo, latte, burro, formaggi grassi, panna, radicchio, prezzemolo, broccoli, bietole, insalata verde, mais, piselli, pomodori, pesche, albicocche, banane, arance e vegetali giallo-arancio in genere.
Minerali per combattere i radicali liberi
Selenio
Il selenio viene invece assorbito nell’intestino tenue e svolge diverse funzioni: rafforza il sistema immunitario,previene dai disturbi del cuore e della circolazione, protegge la cute, gli occhi e i capelli, diminuisce le possibilità di comparsa di tumori soprattutto a colon, intestino, polmone e prostata. Sono i muscoli e il fegato che distribuiscono il selenio alle ghiandole endocrine (ipofisi, tiroide e ghiandole sessuali) e al cervello aiutandoli a svolgere i loro compiti.
La maggior parte viene eliminata attraverso le urine e le feci e una parte attraverso il sudore e la saliva. Quando è scarso può causare cardiopatie, debolezza ai muscoli, cambiamenti nei capelli e la cute, problemi al pancreas, mentre quando è abbondante ha come conseguenze dolori all’addome, diarrea, nausea, sbalzi d’umore, stanchezza e alopecia. E’ contenuto all’interno di cibi come frattaglie, pesci, molluschi, latte e derivati, carni, lievito di birra, pasta (soprattutto se di grano duro), funghi, noci, aglio, frutta e verdura in genere.
Rame
Il rame è un minerale importante per il buon funzionamento del nostro organismo perché contribuisce alla crescita delle ossa e allo sviluppo del sistema nervoso. I globuli rossi del sangue lo utilizzano per la sintesi del ferro, necessaria per il percorso dell’emoglobina, serve poi per collegare elastina e collagene, per produrre la melanina e per il metabolismo energetico. I sintomi quando è presente in scarsa quantità sono simili a quelli per la carenza di ferro e il più importante di essi è l’anemia. Quando invece è troppo determina ciclo mestruale irregolare, perdita dei capelli e insonnia. E’ contenuto nella carne, nelle noci, nei cereali e nel pane integrale e nei legumi, ed è in grado di combattere i radicali liberi.
Zinco
Lo zinco si trova nei muscoli e nel fegato ed è una componente essenziale di ossa e denti. Serve a formare lo sperma maschile e l’ovulo femminile, facilita la digestione dei carboidrati, la sintesi dell’acido nucleico e l’assorbimento delle vitamine. E’ importante far assumere all’organismo un’adeguata quantità di zinco per combattere i radicali liberi, perché in caso contrario possono avvenire danni al metabolismo. Chi assume, però, abitualmente farmaci contenenti cortisone, diuretici o alcool in grande quantità può avere spontaneamente una carenza di zinco.
Una quantità eccessiva si questo tipo di minerale, invece, provoca il mancato assorbimento del ferro e del rame. Lo si può assumere attraverso cibi contenenti un alto numero di proteine come carni, uova, formaggi magri, olio di pesce, molluschi, cereali integrali, noci, nocciole e frutti con guscio in genere.
Coenzima Q10 per combattere i radicali liberi
Il coenzima Q10 è uno tra i più importanti antiossidanti in grado di combattere i radicali liberi e viene naturalmente assorbito dall’organismo, ma con l’aumento dell’età il suo effetto diminuisce. Normalmente basta assumerne 5 mg al giorno, ma dai 40 anni in sui è necessario prenderne una quantità superiore. Si trova all’interno di carne, pesce, cereali, soia, noci e vegetali in genere.
Combattere i radicali liberi con la melatonina
La melatonina è secreta dall’epifisi, ghiandola che si trova dietro il cervello, ma si forma anche nella retina, nell’intestino tenue e nelle piastrine del sangue. Questa sostanza, ottima per combattere i radicali liberi, viene prodotta in quantità massima nelle ore notturne tra la una e le cinque (nella terza e quarta fase REM del sonno profondo) facendo sì che il sonno permetta di riacquistare le energie perse nel corso della giornata e favorisce l’autoriparazione e l’autorigenerazione delle cellule. Intorno ai 40-45 anni il suo assorbimento si riduce.
Serve poi a proteggere il sistema cardiocircolatorio, a regolare l’umore e rende l’organismo più capace di affrontare le situazioni di stress e di difficoltà in genere.
Di solito si consiglia di assumere questa sostanza in chi soffre di insonnia, in chi deve affrontare un cambiamento di fuso orario e per chi ha bisogno di regolare l’umore in condizioni di ansia e depressione. E’ contenuta in riso, avena, pomodori, rapanelli, prezzemolo e cibi contenenti il triptofano in genere.