Ma quanto è importante il valore del ferro in gravidanza? E soprattutto, cosa accade se esso è troppo elevato? Normalmente, durante la gravidanza si ha la tendenza a preoccuparsi del valore del ferro quando esso è basso, ovvero si presta attenzione al fine di evitare carenze di ferro che, come risaputo, possono dar vita ad anemie di varie entità da quelle meno gravi fino a quelle più preoccupanti. Difficilmente ci si preoccupa del ferro quando esso è troppo alto. In realtà, come ogni eccesso, anche il ferro alto in gravidanza, può rappresentare un serio problema per la gestante e per il feto. Vediamo quindi cosa può succedere e come fare per evitare questa spiacevole situazione.
Per prima cosa, quando parliamo di valore del ferro, intendiamo riferirci ai cosiddetti valori della sideremia, termine scientifico con il quale intendiamo la “concentrazione di ferro nel sangue”. E’ bene sapere che questo minerale non è libero nella circolazione sanguigna, ma è legato ad una proteina la trasferrina contenuta nell’emoglobina e ad altre proteine minori come la ferretina. In una donna sana, normalmente i valori della sideremia vanno dai 49 ai 151 mcg/dl. Ma questi parametri di riferimento possono cambiare in base all’età, ad alcune circostanze specifiche, all’uso dei farmaci e sicuramente variano quando si è in gravidanza. Infatti, in questa particolare situazione è ovvio che il fabbisogno giornaliero di una donna è più elevato, tanto che spesso vengono prescritti degli integratori di ferro. Tuttavia la sideremia può anche aumentare e quindi superare il limite massimo previsto in una condizione normale. Questa cosa può accadere anche in gravidanza e quindi generare una certa preoccupazione per la madre. Infatti è molto più scontato e quindi anche normale, che il gravidanza il valore della sideremia scenda al di sotto dei limiti, a causa delle riserve di sangue della madre che vengono utilizzate dal feto. Diversamente, se si ha una presenza di ferro alto in gravidanza, allora è bene consultare un medico, ad esempio un esperto in ematologia.
Sideremia alta: quali conseguenze?
Cosa già detto, la sideremia alta in gravidanza è sintomo di un problema che va affrontato e risolto in tempo. Le cause del ferro alto in gravidanza, possono essere diverse, come ad esempio: uno stato infiammatorio, ma ci possiamo anche trovare dinanzi a situazioni più pericolose come un’emocromatosi ereditaria, ossia un difetto genetico che determina un assorbimento anomalo del ferro, oppure in una situazione di sovraccarico di ferro o in presenza si disturbi metabolici e perfino leucemia. Insomma, il ferro alto in gravidanza non è mai una diretta conseguenza della gestazione (sarebbe vero il contrario) e pertanto non va sottovalutato.
Per diagnosticare il ferro alto in gravidanza è necessario sottoporsi ad una serie di esami del sangue che prevedono il dosaggio della ferretina. Se da tali controlli, dovesse risultare un valore molto alto delle ferretina (normalmente superiore a 400 ml di sangue) allora si dovrà procedere ad una serie di prelievi periodici per rimuovere i globuli rossi in eccesso e allo stesso tempo, sottoporsi ad una dieta alimentare a basso contenuto di ferro. Il medico potrà anche prescrivere farmaci definiti “chelanti” che favoriscono l’eliminazione del ferro attraverso le urine. Infine è molto importante nell’ambito di un corretto regime alimentare, assumere un buon quantitativo di frutta e verdura cruda che fanno defluire meglio il sangue. Un unico vantaggio rappresentato dal ferro alto in gravidanza è legato alla minor presenza di stanchezza, che normalmente è una conseguenza diretta del ferro basso.
Tuttavia prima di iniziare un qualsiasi trattamento è necessario sempre, rivolgersi al proprio medico di fiducia che saprà consigliare sulla miglior terapia da seguire in gravidanza.