I vantaggi degli alberi da frutto sul balcone
Le piante da frutto nane non raggiungono i 2 metri d’altezza e coltivate in vaso sul balcone offrono davvero molti vantaggi:
- fioritura abbondante in primavera
- frutti da raccogliere in estate
- colori particolari delle foglie in autunno
- fragranze profumate in inverno, se si scelgono varietà come gli agrumi
- frutti appena raccolti conservano intatto il contenuto vitaminico, al contrario della frutta comprata, della quale non si conoscono i trattamenti. L’alimentazione in casa sarebbe dunque molto sana.
Quali piante da frutto tenere nei vasi
Si può scegliere tra una vasta gamma di specie, ognuna con le sue proprie caratteristiche, da conoscere prima di acquistare. Ecco alcuni frutti che si possono ricavare dalle specie disponibili in versione nana nei vivai:
- Caco
- Susino
- Kiwi
- Vite
- Ciliegio
- Melo
- Pero
- Melo cotogno
- Mandorlo
- Fico
- Albicocco
- Agrumi in generale (limone, arancio, etc.)
- Ulivo
- Fragole
- Frutti di bosco
- Corbezzolo
- Fico d’india
- Nocciolo
- Melograno
- Pesco
- Amarena
- Nespolo
Di cosa hanno bisogno le piante da frutto in vaso
Ognuna di queste piante ha caratteristiche diverse e quindi necessita di condizioni e cure differenti. Per quanto riguarda la temperatura:
- Alcune specie crescono con qualunque clima; è il caso di kiwi, vite, caco e susino
- Alcune specie crescono bene in un clima freddo, come cotogno, ciliegio, pero e melo
- Alcune specie crescono meglio in un clima temperato; è il caso di fico, mandorlo, albicocco
- Altre specie crescono bene nei climi caldi, come agrumi e ulivo.
Per quanto riguarda le dimensioni, le varie specie richiedono distanze diverse fra una pianta e l’altra, proprio perché alcune crescono più rigogliose, mentre altre prendono poco spazio. A 5 o 6 metri di distanza l’uno dall’altro devono stare il pero, il ciliegio, l’albicocco, il melo e il susino. Sono quindi specie adatte a spazi molto ampi.
La distanza diminuisce a 3 o 4 metri tra cotogno, amarena, melograno, nocciolo e pesco, poiché hanno uno sviluppo più contenuto. Poco spazio invece necessitano specie come fragole e frutti di bosco. Ugualmente basta poco spazio per le specie da coltivare a spalliera, come melo, pero, susino, ciliegio, nespolo, o corbezzolo fico d’India nelle zone più calde: per queste specie i rami devono essere fissati su un muro o su un’impalcatura a 50-60 cm di distanza l’uno dall’altro.
Occorre poi sapere che la riproduzione di queste piante può avvenire con l’impollinazione o autoimpollinazione: il vento e gli insetti trasportano naturalmente il polline da un fiore all’altro della stessa pianta. Questo sistema vale per piante come albicocchi, pesci, lamponi e mirtilli.
Ci sono altre piante invece, come il pero, il melo, il ciliegio o il susino che sono auto sterili e che quindi necessitano della presenza nelle vicinanze di altri esemplari sempre della stessa specie, ma appartenenti a varietà diverse. Ciò significa che ci vorrà molto spazio a disposizione e che gli acquisti da prevedere sono almeno due.
Se poi desideriamo avere proprio un mini-frutteto sul balcone, l’ideale sarebbe scegliere varietà a maturazione differenziata, per distribuire il raccolto dei frutti su tutto l’arco dell’anno e per evitare sgradevoli vuoti ornamentali in alcune stagioni.
Il luogo più adatto per le piante
Per sistemare le piante del nostro frutteto, dovremo scegliere possibilmente un balcone che risponda a determinate caratteristiche:
- Esposizione soleggiata
- Lontananza da fonti di inquinamento (come una strada molto trafficata)
- Parziale ventilazione; i luoghi chiusi e l’umidità favoriscono ristagni e insorgere di malattie
- Posizioni riparate nelle stagioni fredde se gli inverni sono particolarmente rigidi per piante come nespolo, mandorlo, fico e kiwi
I vasi
Considerando che queste piante possono raggiungere 1 o 2 metri di altezza, occorre che i vasi siano:
- Di 40-50 cm di diametro; un vaso più grande potrebbe favorire lo sviluppo eccessivo delle radici, causando però danni a foglie, fiori e frutti, mentre un vaso più piccolo non nutrirebbe a dovere la pianta
- Di legno o di plastica: sono materiali leggeri che si spostano con facilità e trattengono più a lungo l’umidità, rispetto a quelli in cemento
- Di terracotta, ma con l’aggiunta in superficie di uno strato di corteccia di pino, il quale favorisce l’evaporazione dell’acqua.
Il terriccio per le piante
Il terriccio ideale per le piante da frutto è composto da circa il 40% di torba e dal 60% di terreno argilloso. La torba infatti permette un buon drenaggio alla pianta, mentre il terreno argilloso favorisce la sua stabilità.
La messa a dimora
Intanto è bene scegliere l’autunno come periodo per la messa a dimora, per dare a queste piante il tempo di emettere nuove radici e di superare le difficoltà che derivano da un trapianto; in questo modo saranno anche più resistenti al caldo estivo, che solitamente crea problemi nel primo anno. Per mettere a dimora queste piante è bene seguire un iter piuttosto lungo e complesso, ma che promette poi ottimi risultati.
Fase 1
Almeno 2 o 3 mesi prima di quando è prevista la messa a dimora, preparare il terreno dissodandolo con la zappa fino a 20 o 25 cm di profondità; aggiungere anche nuovo terriccio misto a letame o fertilizzante a lenta emissione, per arricchire il terreno.
Fase 2
In una giornata secca autunnale, quando la terra non è né bagnata né ghiacciata, possiamo procedere alla piantagione: dobbiamo scavare una buca di almeno 10-20 cm di profondità e di almeno 20-40 cm di diametro.
Fase 3
La terra sul fondo e sulle pareti della buca deve essere smossa per rendere più semplice il successivo sviluppo delle radici.
Fase 4
Affiancare un palo tutore al buco per la pianta, che rimarrà per almeno un paio d’anni. Il palo deve essere di 5 o 6 cm di diametro, deve essere interrato di 30-40 cm e deve superare i primi rami di almeno 10-20 cm. Il palo inoltre deve essere scelto possibilmente in legno di castagno scortecciato, per la sua resistenza agli agenti atmosferici. Il palo deve stare a 10 cm dalla buca e possibilmente su quello che sarà il retro della pianta, in modo che questa lo nasconda.
Fase 5
Dopo aver tolto la pianta dal contenitore, esaminarne le radici ed eliminare quelle rotte o danneggiate.
Fase 6
Sistemando la pianta nella buca, occorre avere cura:
- Che le radici siano disposte a raggiera sul fondo
- Che il colletto, ossia la zona dove il fusto si unisce alle radici, si trovi all’altezza del prato
Fase 7
A questo punto occorre scuotere l’albero dal tronco, perché la terra possa penetrare per bene nelle sacche d’aria rimaste e quindi compattare il terreno attorno al fusto.
Fase 8
A questo punto occorre riempire la buca con la terra rimasta e compattare il terreno nuovamente.
Fase 9
Fissare il tronco della pianta al palo tutore, aiutandosi con lacci legati prima alla base e poi lungo il tronco a distanza di 50 cm l’uno dall’altro.
Fase 10
In ultimo occorre scavare una piccola conca circolare di 1 o 2 cm di profondità intorno alla base della pianta e innaffiarla fino a che questa non rimanga piena d’acqua.
Le cure per le piante da frutto in vaso
Gli alberi da frutto, come tutte le piante, hanno bisogno di cure e condizioni specifiche, anche perché non devono produrre solo fiori, ma anche frutti, che oltre a essere belli devono essere soprattutto buoni e gustosi.
L’irrigazione
Occorre prestare molta attenzione alle innaffiature, perché senza acqua i frutti cadono.
Per far penetrare meglio l’acqua, è bene praticare dei fori tutto intorno alla base del tronco, in modo che l’acqua coli lentamente per almeno un’ora dopo l’innaffiatura. L’umidità del terriccio va sempre mantenuta, cercando di evitare però i ristagni d’acqua, molto pericolosi. D’estate occorre innaffiare anche due volte al giorno, al mattino e alla sera.
La concimazione
La concimazione di queste piante è molto importante per la crescita e lo sviluppo di frutti buoni e gustosi. Solitamente si concima in tre momenti differenti: nel momento della messa a dimora, subito dopo la fioritura e a metà del periodo di fruttificazione. Il concime deve essere ricco di fosforo se la pianta si presenta con molte foglie e pochi fiori, poiché significa che c’è un accesso di azoto. Va invece utilizzato un concime a base di potassio se i frutti non sono abbastanza dolci o colorati.
La potatura
La potatura serve per dare equilibrio allo sviluppo vegetativo, per liberare le zone di passaggio e per conservare la forma dell’albero. Occorre quindi accorciare molto i rami in inverno, per dare nuovo vigore alla pianta. In primavera vanno accorciati i nuovi germogli a 25-30 cm dall’inserimento del ramo, poco al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno: questo deve accadere per meli, peri, susini, albicocchi e ciliegi.
Il diradamento
Per queste piante occorre poi effettuare delle operazioni di sfoltimento dei frutti in eccesso, per evitare che alcune annate siano ricche di frutti con poco gusto o al contrario presentino pochi frutti anche se gustosi. Occorre quindi togliere i frutti quando sono grandi quanto una nocciola e quando presentano già malformazioni, malattie o parassiti. Bisogna lasciare circa 1 frutto ogni 50-70 foglie.
Consigli per l’acquisto
Al momento dell’acquisto, è bene fare attenzione ad alcune caratteristiche delle piante:
- Se le piante sono gracili e con foglie poco vigorose, scartiamole
- Se le gemme sui rami sono chiuse, scegliamole perché la pianta può attecchire meglio al nuovo terreno
- Attaccato alla pianta deve esserci il cartellino con le caratteristiche generali della stessa: nome, varietà, l’altezza massima, i frutti, il periodo in cui compariranno
- Se le piante hanno già fruttificato almeno l’anno precedente, preferiamole perché più robuste, anche se leggermente più costose.
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Consigli per la crescita delle piante
Ecco alcuni accorgimenti per garantire una crescita buona e frutti gustosi dalle piante da frutto:
- Prevenire gli attacchi di insetti o larve ai frutti circondando il tronco a metà altezza con una fascia di cartone ondulato, rivestita da plastica trasparente (come protezione per la pioggia) e legata con una corda elastica
- Se il clima della nostra zona prevede spesso gelate tardive, è meglio scegliere specie a fioritura ritardata che così non rischieranno di essere colpite dalle gelate ultime e non comprometteranno fiori e frutti
- Non utilizzare mai un vaso che abbia già ospitato altre piante da frutto, per metterne a dimora delle nuove: infatti le piante rilasciano tossine pericolose tramite le radici
- Eliminare le foglie intorno ai frutti: questo farà scatenare una reazione di difesa ai raggi solari che renderà più colorati e zuccherini i frutti stessi
- Raccogliere i frutti solo a maturazione completata: se ruotando il frutto e sollevandolo un poco, questo si stacca facilmente, allora è pronto per essere raccolto, altrimenti occorre lasciarlo ancora sulla pianta
Bell’Articolo!…ma avete dimenticato di elencare i nomi delle specie nanizzate.
Quali specie sono nanizzate e adatte al vaso? Magari un elenco sarebbe utile.
spero possiate accontentarmi
cordiali saluti
Mauro
ho già comprato le mie piante normali x metterli in vaso.ho preso un susino.pero,pesco,nocepesco,uva, pensi che crescono bene anche se non sono nani? grazie.Nell’attesa di un riscontro,cordiali saluti
Bell articolo ma bisognerebbe anche spiegare la questione dei port innesti. Gli alberi da frutto nanizzati hanno portainnesti deboli. ecco il motivo per cui rimangono nani.
Sarebbe bello se si facesse una lista degli aleri nanizzati con il nome in latino e la tipologia del portainnesto
saluti
salve abito tra Piacenza e Parma, qua da me non hanno tutte le varietà elencate da voi..ci tenevo gentilmente a sapere dove potrei trovarle in zone vicine a dove sono, tenendo conto che la regione è emilia Romagna..grazie
ok, l’articolo è bello..ma io ho terrazza e piante da frutto in vaso da anni che producono frutta e non sono nani, melo, pero, fico, pesco, susine, melogrno. di conseguenza dico..non servono le piante nane..perchè qualsiasi pianta cresce in base allo spazio che ha, alle concimazioni, al clima
trovo molto interesante questo articolo